
Autore: Alessandra Bianchi
Data di pubblicazione: 18 ottobre 2019
MEGLIO LA MACCHINA O IL CARO VECCHIO RAPPORTO UMANO?
Nella vita di tutti i giorni la risposta appare scontata. A vincere è il contatto, l’empatia, la vicinanza.
Ma nel mondo della gestione dei risparmi qualcosa sta cambiando. Oggi a prendersi “cura” dei “nostri” soldi non ci sono solo i consulenti finanziari in carne e ossa, ma anche quelli digitali, i cosiddetti robo-advisor. Piattaforme online che, sulla base di modelli differenti, automatizzano il processo di investimento oppure la consulenza stessa, attraverso l’utilizzo di formule matematiche e algoritmi.
Per essere più chiari, cosa succede? Un risparmiatore si iscrive su una di queste piattaforme, inserisce i suoi dati e poi risponde a una serie di domande che servono per la profilatura, ovvero per capirne i rischi, gli obiettivi e la situazione patrimoniale. Ottenute tutte le informazioni, il robo-advisor suggerisce attraverso un algoritmo la soluzione di investimento più adatta tra le diverse linee di gestioni disponibili. Nei modelli cosiddetti puri, poi, il software si occupa anche della gestione del portafoglio, ottimizzato sulla base del rapporto rischio-rendimento del cliente. Il tutto a costi più accessibili rispetto ai canali tradizionali.
“Bene non devo fare niente, ci pensa il robo-advisor a farmi guadagnare e mi costa pure meno!”
Questa potrebbe essere la reazione di qualcuno a questa notizia, ma se andiamo ad analizzare in maniera più razionale l’argomento con il sistema automatizzato chi mi spiegherà perché è meglio per il mio obiettivo una soluzione o un’altra? Chi mi aiuterà a far emergere le mie esigenze finanziarie, i miei obiettivi, dovrò avere tutto già molto chiaro; a chi mi potrò rivolgere se non capisco una domanda del questionario che mi sottoporrà la piattaforma? Chi mi rassicurerà durante momenti di grande volatilità? Con chi mi confronterò su argomenti finanziari, economici e patrimoniali?
Certo, parlo così perché sono un consulente finanziario e quindi ho paura della concorrenza dei robo-advisor, qualcuno potrebbe pensare.
No non è per questo motivo, le piattaforme on line, il fai da te, sono sempre esistite e sempre esisteranno, la mia non è una riflessione contro il robo-advisor, che assolutamente mi aiuta tutti i giorni nel mio lavoro, ma è sul fine che si dà a queste piattaforme, di gestione dei risparmi delle famiglie e delle loro vite, attività che una macchina non può fare.
La macchina aiuta a reperire migliaia di dati con cui posso fare comparazioni infinite e da queste analisi crearmi la mia visione di investimento, gli algoritmi sono utilissimi per estrapolare in un centesimo di secondi migliaia di dati ordinandoli in una soluzione che sarà comunque il prodotto del codice matematico che compone l’insieme di valori che analizza l’algoritmo stesso.
Quindi la domanda che mi pongo è: il robo-advisor mi informerà su quale è l’algoritmo che mi darà la soluzione di investimento per i miei risparmi? Come sarà stato programmato? Cosa analizzerà? E io, sarò in grado di comprendere tale algoritmo, quale preparazione matematica ho? E soprattutto chi ha deciso che quell’algoritmo è quello giusto?
E banalmente, a parità di risposte e di algoritmo, il robo-advisor darà a tutti la stessa soluzione?
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